lunedì 28 gennaio 2008

IL "BRIGANTE" CHIAVONE

Luigi Alonzi, detto Chiavone, nacque a Sora nel 1825 in contrada Selva, confinante con l’ex Stato Pontificio. Era stato Guardia Nazionale nel suo paese, che abbandonò all'arrivo dei piemontesi ritirandosi a Casamari. Successivamente, tornò a Sora da trionfatore. Dopo la vittoria di Bauco (Bovelle Ernica), continuò a combattere contro i piemontesi del colonnello Quintili, e si rifugiò nello Stato Pontificio. Era un contadino, ma non aveva mai perduto la vocazione militare. Si fece fare un'uniforme da generale, con galloni d'oro, bottoni, speroni, e scudiscio. Della sua banda, alcuni indossavano uniformi francesi comprate nel ghetto di Roma, altri indossavano l'uniforme da cacciatori dell'esercito Borbonico, altri vestivano semplicemente da contadini, da ciociari. Esercitava un vero fascino. L'abbigliamento era pittoresco: cappello di feltro nero con piuma bianca, tunica nera serrata alla vita da sciarpa di seta rossa, spadone alla castigliana. Non era malvagio, annota Monnier, ma poneva a riscatto i proprietari e speculava sul re che serviva. Aveva molta simpatia per Garibaldi, specialmente quando questi si irritava con i piemontesi, e come Garibaldi, sapeva ben utilizzare il pittoresco per guadagnare popolarità.
Nel giugno del 1862 Chiavone, fu ucciso mediante fucilazione nei pressi di Trisulti, località di Collepardo (FR).

1 commento:

franco ha detto...

perchè non dite che fucolato dai borbonici ed esattamente da tristany per gelosie varie